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Accoglienza profughi

La Missione di Daloa

La Missione di Daloa si prepara per accogliere i profughi

La parrocchia ha organizzato una raccolta per aiutare la missione cattolica di Duekoué (a 100 km da Daloa) che dall'inizio di questo mese sta ospitando all'interno del territorio parrocchiale migliaia di sfollati a causa di affrontamenti. All'inizio gli sfollati superavano i 15.000, oggi se ne contano solo all'interno della missione cattolica quasi 10.000. Questo è quanto ci diceva questa mattina il parroco di Duekoué, P. Martin, salesiano, che potete riconoscere nelle foto. Potete immaginare i problemi di nutrizione, di salute, di igiene... Lo spettacolo era impressionante!! Noi abbiamo potuto raccogliere soprattutto dei vestiti e 250 kg di riso. In più avevamo fatto una questua domenica scorsa in chiesa che ha dato una somma di quasi 350 euro. In più mi sono permesso di prendere le offerte ricevute in Italia nel mese di novembre scorso e il ricavato l'ho consegnato al parroco (quasi 1.500 euro). Quindi grazie a tutti voi che ci avete aiutato! Se qualcuno volesse aiutarci ancora per aiutare i nostri fratelli di Duekoué, prendete contatto con P. Ugo Barani (335 68 36 108), specificando "missione di Duekoué".

Grazie mille!!
P. Stefano Locatelli

Cari amici,
da troppo tempo le televisioni del mondo presentano in apertura dei telegiornali le immagini sconvolgenti di un Giappone travolto dal terremoto, i mille volti di un’Africa in subbuglio per allontanare i Dittatori che per tanti anni l’hanno fruttata e massacrata con il beneplacito delle Nazioni opulenti che rapinavano le loro ricchezze del sottosuolo e non solo. Viviamo ora tempi di paura per gli sconvolgimenti politici nel Mediterraneo che stanno cambiando non solo la storia di tanti Paesi ma, è rimessa in gioco l’economia globale e soprattutto la pace per tutti. Non possiamo ignorare il peso storico degli avvenimenti, assistere da spettatori alle stragi dei barconi che affondano al largo di Lampedusa, mentre in Europa ferve la rissa per lo “Scaricabarile degli Immigrati”.
In mezzo a queste sconvolgenti tragedie è sempre stata dimenticata (eccetto qualche giornale) la guerra fratricida che insanguina la Costa d’Avorio. L’Ex Presidente Laurent Gbagbo, sconfitto nelle ultime elezioni, trincerato nel suo bunker, rifiuta di riconoscere la vittoria del suo avversario, Alassane Quattara, per trascinare i negoziati e guadagnare tempo. In questo caos, e con migliaia di morti e feriti la situazione è estremamente preoccupante e sempre più grave l’emergenza umanitaria. Lasciamo a P. Stefano nelle pagine interne la cronaca di questa sanguinosa guerra civile; facciamo nostro l’appello del Papa Benedetto XVI rivolto alla Libia e alla Costa d’Avorio: “Chiedo che nei due paesi africani si avvii l’opera di pacificazione e di dialogo e si evitino ulteriori spargimenti di sangue”. La violenza e l’odio sono sempre una sconfitta! Noi ricordiamo sempre l’invito di P. Stefano Locatelli: “Pregate per noi”.

P. Ugo Barani

OVADA 11/04/2011


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